...le domande che mi frullavano nella testa hanno continuato a farlo e alla fine hanno cominciato a darmi fastidio. Per farle smettere rispondo a modo mio....
L'artista è davvero un essere libero?
Bho? Lo chiedo proprio a me? Si è liberi se si vuole e se si può. Il fatto di essere artisti non aggiunge o toglie nulla.
Ci sono persone servili, arroganti, stupide o geniali nel campo dell'arte come in qualsiasi altro ambito.
Se guardo a me stesso devo dire che qualche volta sono sono libero mentre spesso sono pesantemente condizionato dagli altri e certe volte (e questo è peggio) da me medesimo. Credo che questo valga un po' per tutti.
L'arte è al servizio del potere?
Credo di sì, in generale... E' oggi al servizio del potere del mercato innanzi tutto ma anche al servizio del potere economico e politico.
Così è sempre stato, dal tempo delle pitture rupestri. L'arte è stata al servizio del potere religioso, poi al servizio del potere politico e militare ed ora al servzio del potere dell'immagine e dei media.
Il potere ha una forza irresistibile di persuasione e di condizionamento delle coscienze .
La cosa buffa è che tutti giurano, anzi, giuriamo di essere stati convinti fino in fondo delle nostre idee quando abbiamo seguito
le idee prevalenti al momento. Altrettanto convinto è il cambio di bandiera e il voltar gabbana. Fior di illustri artisti, giornalisti e intelettuali hanno, da sempre, cambiato senza tanti rimorsi le proprie idee, e solo in rari casi per andare contro corrente.
Alla fine dei conti, anche se mi fa un pochino rabbia, è tutto molto comprensibile. L'arte è una attività come tante altre, e come tutte le altre attività è meschina o gloriosa solo in virtù delle persone che la praticano.
Tutti siamo artisti? Tutti possiamo diventarlo?
Sicuro, tutti siamo artisti!... o almeno tutti possiamo diventarlo.
La qualità del risultato artistico che stiamo producendo verrà però giudicata fra qualche decennio.
Voglio aggiungere che il mio giudizio sull'arte di questo secolo è estremamente negativo, vale in generale per tutte le discipline ma in particolar modo per l'architettura.
Raramente nella storia sono state disponibili tante risorse e sono state spesi tanti soldi per strade, palazzi, ponti e scuole.
Potremmo vivere in città giardino e siamo costretti a vivere in città dormitorio tra puzze e colori che
accettiamo passivi, convinti che non possa esserci niente di meglio (vale anche per chi, come me, vive in minuscoli e sonnacchiosi paesi di campagna).
Ciao e grazie
Paolo Orlandini