"...Fiorenza mostra nei suoi quadri branchi di cavalli in tutta la loro esuberanza e corporietá... Qualcosa dei cavalli di De Chirico filtra in questi valorosi stalloni che non si piegano alla soma del cavaliere; sembrano vivere per loro stessi in un mondo dove l'uomo é scomparso e dove i cavalli hanno riacquistato la loro primordiale libertá....."
Giorgio Celli (Bologna, Dicembre 1999)